Salento Wave


In linea di principio sono un non fumatore. Me lo ripeto sempre, anche l’altro giorno quando ero impegnato a valutare se avevo passato più anni della mia vita a non fumare oppure sì.

Avrei pure preso la solita epocale decisione di smettere se una zanzara e una notizia non avessero disturbato il flusso dei miei inutili pensieri. La zanzara a febbraio è di per sé è una notizia, non in Sicilia a quanto pare.

Oggi, la zanzara l’ho assassinata, mi rimane la notizia, più molesta della zanzara.

Ma per questa non posso farci nulla.

Tempo addietro, una città vide crescere e morire un festival chiamato Arezzo Wave. La causa della morte, o meglio il movente dell’assassinio, andava ricercato nelle beghe cittadine, più propriamente nelle invidie personali covate tra novelli politici locali e l’organizzatore del festival.

Quando morì Arezzo Wave ne nacque un altro a Firenze, chiamato Italia Wave stavolta.

Poi da Firenze si spostò a Livorno, per soli due anni, perché sul sito di Italia Wave si leggeva in questi giorni:

Se ne è parlato molto nei mesi scorsi. Rifarete di nuovo il festival? Dove lo farete? Tutte le vostre domande avranno risposta lunedì, dopo la conferenza stampa di presentazione a Roma. Qualche indizio? Diciamo che si parlerà di Italia Wave Love Festival 2011 con:

Nichi Vendola Presidente Regione Puglia
Silvia Godelli Assessore al Mediterraneo, Cultura e Turismo regione Puglia
Nicola Fratoianni Assessore alle Politiche Giovanili Regione Puglia
Antonio Gabellone Presidente Provincia di Lecce
Paolo Perrone Sindaco di Lecce
Mauro Valenti Direttore artistico Italia Wave Love Festival
Antonio Princigalli Coordinatore Puglia Sounds

Evidentemente Italia Wave scappa in Puglia perché dalla Toscana, e in particolare dai suoi politici, non aveva ricevuto i quattrini pubblici ritenuti necessari, altrimenti poco si spiega questa sviolinata mascherata da indizi di serie B di una sfinge di serie C.

E qui la Toscana, e in primis Arezzo, devono fare un onesto mea culpa per essersi fatti sfuggire di mano il bel giocattolo.

Evidentemente a Italia Wave è anche mancato il pubblico, perché nessuna manifestazione, sia essa culturale o meno, può prescindere dal mercato.

Ma i toscani sbagliano a rimpiangere i tempi di Arezzo Wave, quando tutti gli spettacoli erano gratuiti.

Il valore di uno spettacolo è anche dato da quanta gente è disposta a far la ressa per entrare pagando e non dalle folle strabilianti imbucate senza colpo ferire al portafoglio.

E così se fai sold out il peso del denaro pubblico si mette a dieta, se fai il deserto invece diventa d’oro.

Alla conferenza stampa Niki Vendola dichiara: “Sono felice di poter ospitare questa iniziativa in Puglia perché la nostra regione dimostra di puntare sui giovani e sulla musica. La cultura è il destino industriale del Sud”.

In soldoni si tratta per Italia Wave di ricevere 350 mila cucuzze; qualche indigeno storcerà il naso perché probabilmente avrebbe voluto le cucuzze cucinate in una pentola pugliese.

Una vecchia puntata dei Simpson raccontava di una produzione hollywoodiana recatasi a Springfield per girare un film, credendo di risparmiare, ma accortasi del salasso imposto dagli esosi concittadini di Homer, tornava felice tra le grinfie degli Studios.

Finirà così anche stavolta, tra un paio di anni, e ai pugliesi rimarrà quella volta incredibile di Caparezza allo stadio del Mare oltre a quelli lì, ma come si chiamavano?